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2 Meeting Progetto Italia - Lignano Sabbiadoro 28-29/12/16

Discussione in 'Televisione e Streaming' iniziata da Ragnolo, 30 Dic 2016.

Status Discussione:
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  1. Peppepong

    Peppepong Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Giuseppe Vella
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Squadra:
    Rangers
    Salve, sono Peppe Vella e sono un giocatore paralimpico di classe 2, la stessa di giada, di cui sono anche compagno di squadra. Ho fatto tre paralimpiadi, la prima a Pechino. Il 50% del mio gioco si basa sulle palle angolate e su quelle che tornano indietro. Avendo avuto la fortuna di giocare a Pechino, dove si presume ne capiscano qualcosa di tt, vi posso assicurare che li la gente (che era veramente tanta), era letteralmente entusiasta di questi colpi con palle alte (si chiamano loop). Definirli anti sportivi o "bassi", denota "ignoranza" sull'argomento. Questi, come i servizi corti, necessitano di allenamento. La frase di Arcigli, ammesso che sia stata quella tirata in ballo, non ha nulla di scandaloso. Giocare sui difetti, siano essi tecnici o fisici, dell'avversario è un principio sportivo. Sarebbe come dire che è anti sportivo fare un servizio superiore se il mio avversario non è capace di rispondere. O che non è corretto eticamente far muovere un avversario troppo lento perché, per esempio, molto grasso o che non ha mai imparato a muoversi durante il gioco. Il principio del paralimpismo prevede che gli avversari abbiano il tuo stesso livello di disabilitá, quindi tutti partono con le stesse possibilità, poi la differenza la fa l'allenamento e le capacità residue di ogni giocatore. Scorretto è colui che non rispetta le regole. Se una certa disabilitá non permette di fare il top, mi sembra normale che si sviluppino dei colpi che possono essere eseguiti con le capacità fisiche che si hanno a disposizione. Il cinismo poi è anch'esso una parte importante di uno sportivo e se non ce l'hai, allora hai un difetto e non un pregio. Cinico è colui che approfitta dei momenti di difficoltà dell'avversario, dei suoi punti deboli, tecnici, fisici e mentali (non intellettivi). Altro discorso è irridere o mortificare un avversario, è chiaro che se gioco con uno che tecnicamente è nettamente inferiore, non vado ad infierire.
    Se io gioco contro un giocatore in piedi, caro Eta Beta, pensi che sarà scorretto questo giocatore che, rendendosi conto che non ha altre possibilità per vincere, prende a farmi servizi molto corti o a giocarmi molto angolato ??? Io non posso che dirgli bravo. Capita a volte che dopo un punto con una palla angolata qualcuno mi chieda scusa, io apprezzo la gentilezza, ma gli dico che non ha nulla di cui scusarsi. Sta a me far si che non mi giochino sui miei punti deboli.
    Ad un bambino dopo avergli insegnato a giocare, gli insegnamo a vincere o a perdere? Per farlo vincere dobbiamo dirgli cosa fare e come giocare, sia in una società che in nazionale. Se un giocatore pensa alla sensibilità del suo avversario mentre gioca, allora è meglio che smetta. Fair play vuol dire anche accettare la sconfitta e riconoscere la superiorità dell'avversario, vuol dire non umiliarlo, rispettarlo giocando al meglio delle tue possibilità, non vuol certo dire impietosirsi e lasciarlo vincere.
    Infine, sarebbe il caso di superare il concetto pietistico, io gioco e lo faccio per vincere, specie se mi gioco una medaglia paralimpica, altrimenti vado a passare il tempo in oratorio o al circolo.
    Eta, io quando gioco contro uno in carrozzina, gioco anche a "scapito" della sua disabilitá, se no lo fa prima lui. Se poi ti dovesse mai capitare, fallo anche tu, se sarà un bravo giocatore, a fine partita ti darà la mano come qualsiasi altro giocatore, senza necessariamente mandarti a cagare.
    P.s. Scapito: Definizione e significato di Scapito – Dizionario italiano – Corriere.it
     
    Ultima modifica: 27 Gen 2017
    A Sartori Giovanni e Ragnolo piace questo messaggio.
  2. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Caro Vella,

    se il tavolo è più lungo del mio braccio e non ci posso arrivare a prendere palle troppo corte.. qualcuno dovrà porsi il problema prima o poi perché quando tutti quelli bravi (si intende) lo faranno non sarà più una gara ma un esercizio tecnico fine a sè stesso.

    Basta guardare le cinesi che hanno vinto il doppio a squadre contro le nostre: servivano lungo e scambiavano lungo.. ma hanno vinto per la superiorità del loro gioco. Atlete di quel calibro pensi che non sarebbero (o saranno) capaci di giocare palle alte e corte che tornano verso la rete?

    Riguardo alle considerazioni etico-sportive sullo sfruttamento in gara del limite fisico dell'avversario, paragonato al limite tecnico (che tu definisci "ignoranza"), ebbene, su questo terreno nessuno può insegnare nulla a nessuno. Mi sembra di avere udito salve di fischi in alcuni precisi momenti di una finale, segno che non sono il solo a pensarla in un certo modo. Saranno pure stati i sostenitori avversari a fischiare ma perché sempre e solo in determinati momenti dell'incontro che, altrimenti, veniva seguito solo facendo il tifo?

    Buon tennistavolo.
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 27 Gen 2017 ---
    P.S. : sono state introdotte norme sul servizio, proprio per ovviare ai limiti fisici inevitabili (palla che non esce dal tavolo, palla che esce lateralmente). La filosofia che sottende a queste regole è proprio ispirata a mettere i giocatori nelle condizioni di poter colpire la palla (che è banalmente alla base del gioco) e non ha nulla a che vedere col pietismo.
     
    Ultima modifica: 27 Gen 2017
  3. Peppepong

    Peppepong Nuovo Utente

    Nome e Cognome:
    Giuseppe Vella
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Squadra:
    Rangers
    Mi sembra ovvio dalla tua risposta che continui volontariamente ad "ignorare". Le limitazioni al sevizio ci sono proprio per non accorciare il tavolo.
    Guarda il gioco delle cinesi, guarda quella di classe 2 e vedrai che lei non usa una fasciatura per stringere la racchetta, cosa che le permette di fare colpi che, fasciata, non potrebbe fare allo stesso modo.
    I fischi poi, io ero li, e ti posso assicurare che i tailandesi erano pochi rispetto ai fischiatori brasiliani, gli stessi brasiliani che facevano esplodere il palazzetto, quando il loro giocatore di classe 2 vinceva la partita decisiva per il bronzo a squadre facendo punti anche con i loop. Credo che i cinesi siano un po' più competenti dei brasiliani nel tt.
     
  4. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    A questo punto credo che fare botta e risposta diventi stucchevole.

    Quindi ti rispondo col copia/incolla della mia nota su facebook, condivisa su alcuni gruppi di tennistavolo, che so essere stata apprezzata dal D.T. Arcigli. E con questa ti saluto.

    ____




    La polemica sullo “Slice Lob” nel tennistavolo paralimpico

    16 gennaio ·

    Tutto nasce dalla frase di Alessandro Arcigli (D.T. paralimpico F.I.Te.T.) così come riportata dall’addetto stampa federale.
    Vediamo invece quali sono le reali parole del D.T., pronunciate durante il meeting di Lignano, così come si ascoltano nello streaming di webtv.fitet.org :
    “... far sì che si evidenzino le abilità dell’atleta, mascherando i suoi deficit, e nel contempo evidenziare le disabilità dell’avversario , mascherando le sue abilità... “
    E ribadisce poi portando l’esempio di una nostra atleta:
    “la metto in relazione coi suoi potenziali avversari, cerco di evidenziare al massimo le sue abilità, e nel contempo le disabilità altrui”.
    Ora, perché ci sia una reale integrazione bisogna che si mettano da parte tutti i tabù e si discuta di questi temi senza ipocrisia (come d’altra parte sollecita lo stesso Arcigli quando ci dice che dobbiamo considerare i paralimpici normali atleti, nè inferiori nè superiori agli ltri, anziché di essi : “pensare zero e dire cento” ).
    E’ normale che il tecnico sfrutti i limiti tecnici dell’avversario, lo è un po’ meno se questi limiti sono intrinseci con le misure anatomiche in realazione col tavolo. Il problema deve essere affrontato sul piano regolamentare, a livello di organismo sovraordinato (ittf), analogamente a quanto avviene per il servizio che non esce dal tavolo. Il problema è una questione di limite fisico del giocatore rapportato al limite fisico del tavolo, delle sue misure. Io credo che il limite fisico del tavolo vada messo in discussione quando il giocatore è in carrozzina. Non è possibile che un atleta in carrozzina non possa ribattere una palla perché il semitavolo è più lungo delle sue braccia.
    E’ come se il portiere di calcio fosse messo in condizione di non arrivare ai due pali o alla traversa e i più bravi a tirare angolato la buttassero proprio dove lui non può arrivarci.
    Cosa succederebbe se tutti i giocatori in carrozzina allenassero lo slice lob (o backspin lob)? Assisteremmo a scambi imprendibili e la differenza la farebbe solo l’incidenza degli errori di esecuzione di questo colpo?
    E’ certamente un colpo non facile eseguito durante il rally, diversamente dalla palla piazzata di servizio, ma ciò non toglie che una palla giocata nella “no fly zone”, che in più torna verso la rete, sia fuori della reale possibilità di risposta per l’atleta in carrozzina.
    Non voglio innestare polemiche autolesioniste sulle meritatissime medaglie dei nostri atleti, e nemmeno calcare la mano su interpretazioni in chiave antisportiva sulle scelte tattiche dei nostri tecnici vincenti. Mi faccio delle domande guardando il tutto con gli occhi del fanciullino (o almeno spero) e mi dò delle risposte che non mi piacciono.
    Forse chiedere ai tecnici, pragmatici per definizione, di rinunciare ad un accorgimento tattico permesso dal regolamento è velleitario se non utopistico.
    La sola risposta corretta la dovrebbe dare l’ITTF modificando il regolamento prima che il fenomeno dilaghi:
    tracciatura di una linea trasversale, prossima alla rete, entro la quale il rimbalzo della palla che torna verso la rete è let.
    Buon gioco a tutti
     
    Ultima modifica: 27 Gen 2017
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